“APPIA A PIEDI” di Marino Curnis


 

Amo viaggiare, viaggiare camminando. Ho posato piedi ed emozioni in molti luoghi ricevendone diverse esperienze in cambio. Spesso ho camminato sulle tracce della storia: l’anabasi di Alessandro Magno, la Via della Seta, l’ultimo viaggio di Leonardo da Vinci da Roma ad Amboise. Un viaggio tira l’altro e fu proprio all’inizio del mio “Leonardo 1516”, che mi si insinuò nella mente un’ispirazione: percorrere la Via Appia antica.

Un amico me ne fece infatti assaggiare un piccolo tratto, poco più di un sorso, di un respiro. Bastò. Due anni dopo, nel 2018, tenda e notebook nello zaino, fui pronto a trasformare in realtà l’ennesimo sogno: APPIA A PIEDI.

Acquedotto dei Quintili – Roma (foto di Bruno Riti)

Mesi di preparazione approfondendo ogni cosa che mi narrasse la Regina Viarum. Mi basai sulle tracce del percorso ottimamente studiato dall’amico Riccardo Carnovalini per Paolo Rumiz. Mi innamorai dell’Appia già prima di percorrerla e decisi che avrei preso il testimone offerto nel suo libro da Rumiz per portare avanti quello splendido progetto di dare vita nuova alla Via trasformandola in un Cammino, degno rivale europeo del più noto Cammino di Santiago.

Opus reticulatum – Formia (foto di Bruno Riti)

Un viaggio nei luoghi, nel tempo, tra le persone (viventi o fantasmi di epoche passate). Un viaggio nel Mezzogiorno d’Italia che ancora non conoscevo. Un viaggio di condivisione, di ospitalità. Cercavo umanità; camminare assieme qualche metro o qualche tappa. Grazie a questi scambi ed incontri ho raccolto suggestioni, emozioni e anche informazioni preziose, utili a redarre una Guida (Roma-Benevento e Benevento-Brindisi) e il Diario di Viaggio, forse utili a loro volta a render vivo il Cammino dell’Appia. Ne nacque pure un’associazione: Appia a piedi.

Glareato forse dell’Appia a Venosa (foto di Vito L’Erario)

Fu ciò che feci con quelle infinite sensazioni, fascinazioni, informazioni; fu ciò che feci con quei sapori che carezzarono il mio palato e i miei sensi, fosse concreto gusto di cibo e vino o astratta atmosfera dei luoghi. Fu ciò che feci degustando il cammino lungo la Via delle vie.

Appia Statale 7 direzione Masseria Candile (foto di Bruno Riti)

A quattro anni da quella mia esperienza, c’è ancora molto da fare: il Cammino dell’Appia sta prendendo vita lentamente e con fatica, ma è un sogno realizzabile. Il camminatore esperto lo può percorrere già oggi, assurgendo attraverso seicento chilometri d’esperienza al rango di Viator. Vi porgo dunque a mia volta il testimone.

Ave atque Vale!

 

Di  Marino Curnis

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