
Giovani e meno giovani possono soffrire di problemi di udito - (camminodellappia.it)
La perdita dell’udito è una condizione caratterizzata da difficoltà a percepire suoni e parole. Ecco quando bisogna iniziare a preoccuparsi
La perdita dell’udito, nota anche come ipoacusia, è una condizione che colpisce un numero sempre crescente di persone in tutto il mondo. Essa si manifesta come una ridotta capacità di percepire e riconoscere suoni, parole e rumori. La gamma di ipoacusia è molto vasta e può variare da una lieve riduzione dell’udito fino alla sordità totale.
Questo problema è particolarmente comune tra le persone anziane, ma non è esclusivo di questa fascia di età. È fondamentale comprendere quando è necessario preoccuparsi di questa condizione e quali segnali monitorare.
Cause comuni della perdita dell’udito e segnali di allerta
Un fenomeno naturale che affligge molti anziani è la presbiacusia, ovvero la diminuzione della capacità uditiva che si verifica con l’avanzare dell’età. Generalmente, la presbiacusia inizia a manifestarsi dopo i 60 anni e si distingue per una progressiva difficoltà nell’udire suoni di bassa frequenza e nell’afferrare conversazioni in ambienti affollati. Tuttavia, la riduzione dell’udito non è solo un problema legato all’età. Un calo dell’udito prima dei 40-50 anni può avere molteplici cause, alcune delle quali richiedono attenzione medica immediata. Tra le cause più comuni vi sono:

- Accumulo di cerume: può ostruire il canale uditivo, causando una temporanea ipoacusia.
- Infezioni dell’orecchio: le otiti, acute o croniche, sono tra le cause più frequenti di perdita dell’udito.
- Malattie infettive: come la meningite, possono danneggiare le strutture dell’orecchio.
- Otosclerosi: crescita anomala dell’osso dell’orecchio medio che può impedire il corretto funzionamento dei piccoli ossicini.
- Lesioni del timpano: traumi o infezioni possono provocare la rottura del timpano.
- Esposizione a rumori forti: suoni ad alto volume possono danneggiare le cellule ciliate all’interno dell’orecchio.
- Farmaci ototossici: alcuni farmaci possono avere effetti collaterali dannosi per l’udito.
- Trauma cranico: infortuni alla testa possono alterare la percezione uditiva.
- Disturbi neurologici: patologie come la sclerosi multipla possono influenzare l’udito.
- Tumori: rari casi di tumori che interessano il nervo acustico possono comportare una perdita dell’udito.
È fondamentale prestare attenzione ai segnali del nostro corpo. Rivolgersi a un medico è consigliato se si verifica uno dei seguenti sintomi:
- Insorgenza improvvisa del disturbo: un calo dell’udito che avviene nel giro di poche ore può essere motivo di preoccupazione.
- Associazione con altri sintomi: se l’ipoacusia si accompagna a sintomi come acufeni, afasia, debolezza motoria, vertigini o nausea, è essenziale consultare un professionista.
- Difficoltà nella comprensione del linguaggio: se si ha difficoltà a seguire conversazioni o comprendere parole in contesti sociali, è opportuno non sottovalutare la situazione.
La buona notizia è che un abbassamento dell’udito, anche se avviene in modo repentino, non implica necessariamente un danno permanente. Spesso, il deficit uditivo si risolve spontaneamente, ma è cruciale approfondire le cause con un otorinolaringoiatra. Questo specialista potrà eseguire esami appropriati e proporre trattamenti adeguati, che possono variare dall’uso di apparecchi acustici fino a interventi chirurgici in casi più complessi.
In un mondo che comunica sempre di più attraverso suoni e parole, la salute dell’udito non può essere trascurata. Essere proattivi e consapevoli delle proprie condizioni uditive può fare una grande differenza nella qualità della vita e nelle relazioni interpersonali. La diagnosi precoce e il trattamento adeguato possono contribuire a mantenere intatta la nostra capacità di ascoltare e di interagire con il mondo che ci circonda.