
Come evitare il pignoramento dei mobili - (camminodellappia.it)
Pignoramento dei mobili: come difendersi? La legge fornisce strumenti per contestare la presunzione di appartenenza
Il pignoramento dei mobili è una delle procedure esecutive più temute da chi si trova in difficoltà economica. Quando un debitore rischia di vedere i propri beni pignorati, la preoccupazione principale riguarda i mobili e gli arredi presenti nella propria abitazione. L’ufficiale giudiziario ha il potere di ritenere che i mobili e i beni di valore siano di proprietà del debitore stesso e può procedere al loro pignoramento. Tuttavia, cosa succede se tali beni appartengono a un coniuge o a un familiare convivente? Come si può evitare che oggetti di valore, ricevuti in eredità o acquistati da un’altra persona, vengano messi all’asta? In questo articolo, esploreremo le possibilità di difesa contro il pignoramento dei mobili e i passi da seguire per tutelare i propri beni.
Il pignoramento mobiliare è una procedura esecutiva attraverso la quale un creditore cerca di soddisfare il proprio credito mediante il sequestro dei beni mobili presenti presso la residenza del debitore. Gli oggetti pignorabili possono includere arredi, elettrodomestici, opere d’arte e altri beni di valore. L’ufficiale giudiziario, su richiesta del creditore munito di un titolo esecutivo — come una sentenza di condanna, un decreto ingiuntivo definitivo o un assegno protestato — si presenta presso l’abitazione del debitore e redige un verbale che documenta l’inventario dei beni pignorati.
Come evitare che vengano pignorati i mobili
Secondo l’articolo 513 del Codice di Procedura Civile, esiste una presunzione di appartenenza al debitore dei beni mobili presenti nella sua abitazione. Ciò significa che l’ufficiale giudiziario può pignorare i beni, a meno che non venga dimostrato che appartengono a una persona diversa. Ma come si può superare questa presunzione? È fondamentale fornire prove documentali che attestino la reale proprietà dei beni.

Per difendersi efficacemente dal pignoramento dei mobili, è necessario raccogliere prove che attestino che i beni appartengono a terzi. Tra le possibili prove documentali ci sono:
- Fatture di acquisto: Se i mobili sono stati acquistati dal coniuge o da un familiare, è fondamentale avere a disposizione le fatture intestate a queste persone. Questi documenti costituiscono una prova tangibile della proprietà .
- Fotografie datate: Immagini che mostrano i beni presenti nell’abitazione prima dell’insorgere del debito possono essere utili per dimostrare che i mobili non appartengono al debitore. Le foto dovrebbero essere datate e, se possibile, accompagnate da testimonianze che confermino la loro autenticità .
- Elenco dettagliato dei beni: Un inventario preciso dei mobili, con indicazione della loro provenienza (ad esempio, «ereditato da…») e una dichiarazione che attesti la proprietà esclusiva del coniuge o di un altro familiare, può rivelarsi utile. Tuttavia, per avere valore legale, tale inventario deve avere una data certa anteriore al pignoramento.
- Estratti conto: Documenti bancari che attestano il pagamento dei beni mobili con fondi del coniuge o di un familiare possono costituire un’ulteriore prova di proprietà .
La data certa è un elemento cruciale per dimostrare che un documento esisteva già a una determinata data, rendendolo opponibile a terzi. Esistono diversi modi per ottenere la data certa:
- Atto notarile: Un documento redatto da un notaio conferisce una data certa e ha valore legale.
- Scrittura privata autenticata: Un accordo firmato e autenticato da un pubblico ufficiale.
- Registrazione presso l’Agenzia delle Entrate: Anche la registrazione di un documento privato presso l’Agenzia delle Entrate conferisce data certa.
- Invio tramite PEC: Inviare il documento tramite Posta Elettronica Certificata, allegandolo a una mail inviata a sé stessi o a terzi.
- Marca temporale: L’apposizione di una marca temporale su un documento digitale fornisce prova della sua esistenza a una certa data.