Venosa sorge su un’altura tra due vallate. Fu fondata nel 291 a.C. dai Romani come colonia latina dopo la sconfitta definitiva dei Sanniti.
Il suo nome latino era Venusia da molti attribuito a Venere, dea dell’amore. Altri lo attribuisco alla bontà dei suoi vini o al clima ventilato. Nel 200 a.C., dopo la guerra contro Annibale, fu nuovamente dedotta con l’invio di nuovi coloni. Nell’89 a.C. ricevette il titolo di Municipium e il diritto di voto per i suoi abitanti.
La posizione sull’Appia diede grande vantaggio economico alla città. Nel 65 a.C. vi nacque Quinto Orazio Flacco, uno dei più illustri poeti romani, trasferitosi poi a Roma. Nel 43 a.C. fu nuovamente dedotta e molte terre furono espropriate ed assegnate ai veterani di guerra. In età imperiale intorno al 70 d.C. si insediò a Venosa una delle prime comunità ebraiche in Italia, che si integrò molto bene con la popolazione locale. Nel 114 d.C. con la costruzione dell’Appia Traiana che da Benevento tagliava verso la costa adriatica per giungere a Brindisi, la città si trovò sul tratto sempre meno frequentato dell’Appia. Iniziò così la sua decadenza.
La città subì un rapido declino con le invasioni barbariche e fu saccheggiata varie volte. La sua ripresa avvenne nel XV secolo e crebbe molto anche dal punto di vista culturale anche se fu più volte colpita dai terremoti. Nell’ampio parco archeologico aperto al pubblico, sono presenti strutture sia di epoca romana che medioevale. In evidenza di epoca romana il complesso termale, articolato in diversi ambienti come il “frigidarium”, composto da un mosaico pavimentale raffigurante animali marini, e il “calidarium”, il bagno caldo con piccoli pilastri in mattone.
Altro elemento di rilievo dell’area è l’anfiteatro. Di forma ellittica, sviluppato su tre piani, poteva accogliere circa 10.000 spettatori. Oggi è possibile vedere parte del perimetro e delle pareti in muratura.
Di epoca romana anche la cosiddetta Casa di Orazio, risalente al II secolo a.C., costituita da due stanze adiacenti individuate come ambienti di un complesso termale, il primo semicircolare ora allestito con arredi ricostruiti di epoca romana, il secondo rettangolare senza copertura.
Di età imperiale sono le catacombe ebraiche, situate sulla collina della Maddalena. Sono composte da una serie di corridoi lungo i quali si possono ammirare sepolture e iconografie ebraiche. Accanto a tali catacombe, vi è un’altra struttura che ospita quelle cristiane. L’insieme costituisce una testimonianza della convivenza pacifica tra ebrei e cristiani.
Oltre alle testimonianze di epoca romana, Venosa ospita molti altri edifici di interesse artistico come: il Complesso della Santissima Trinità, noto come la chiesa incompiuta, la Concattedrale di Sant’Andrea, la Chiesa del Purgatorio e diverse altre chiese, il castello aragonese, i palazzi nobiliari e le fontane. A poca distanza dal borgo c’è un’altra area archeologica, Notarchirico, costituita da reperti risalenti all’era paleolitica (tra 600.000 e 300.000 anni fa). Si trovano resti di animali di grossa taglia come elefanti, bisonti e rinoceronti, e tracce umane della specie Homo Erectus. Il sito è visitabile su richiesta.
Venosa è stato nominato uno dei “I borghi più belli d’Italia” dall’omonima associazione.